Lavoro agile o SMART WORKING

L’emergenza COVID 19 ha portato ad un’accelerazione del lavoro agile, meglio noto come SMART WORKING.

Il DFP ed anche l’AGID sono consapevoli dello stato EMERGENZIALE, quindi ora non dobbiamo ricercare la perfezione ma solo avvicinarci ai concetti fondamentali, arrangiarci un pochetto e fare tesoro di tutto per poi avviarci con calma all’applicazione del D.Lgs 81/17 . Una precisazione importane e’ che il D.lgs 81/17 nasce solo al lavoro professionale( no imprese e no PA ) e le modifiche apportate per estenderlo anche alle imprese ed alle Pubbliche amministrazioni non sempre sono organiche.

Prima precisazione TELELAVORO e LAVORO AGILE/ SMART WORKING non sono sinonimi, ci sono importanti differenze alla base, vediamole in foma tabellare.

LAVORO AGILETELELAVORO
VINCOLI DEL LUOGONESSUNODOMICILIARE
ORARIO DI LAVOROFLESSIBILEGARANTITA UNA FASCIA DI REPERIBILITA’
STRUMENTI DI LAVOROSTRUMENTI MOBILI E CLOUDPOSTAZIONE FISSA
PRINCIPIBASATO SU OBIETTIVI E RISULTATIMANSIONI PREDEFINITE

FOCUC LAVORO AGILE, PRATICO OPERATIVO.

Le PA dovrebbero dal 1 Aprile 2019 operare sul cloud , vedi il PTIPA 2019-201, quindi la sicurezza e la confacenza degli applicativi, nonche’ la conformita’ al CAD ed al GDPR dovrebbero di default essere garantiti, in special modo se abbiamo utilizzato ( come imposto dalle norme, vedi Circolare Agid 9/4/18 ) il Cloud MarketPlace AGID, cliccando sull’immagine potete accedervi.

https://cloud.italia.it/marketplace/

Tuttavia vi ricordo che i grossi Player dell’informatica per la PA sono conformi ( Publisys, Maggioli, TINN, APK, HALLEY, Spaggiari, Argo, AXIOS etct ect) . Per chi volesse approfondire SaaS, Iaas e Paas puo’ dare un’occhiata a questo post, SI… gia’ ne ho parlato da tempo…..

Quindi e’ chiaro che lo scenario e’ duplice :CLOUD E NON CLOUD

Preoccupiamoci ora del LAVORO AGILE quando gli applicativi sono NON CLOUD ( on premise)

Una domanda che mi viene posta spesso e’ : ” Qual e’ la differenza tra VPV e DESKTOP REMOTO ?” .

Sono due cose differenti. Il Desktop remoto e’ la possibilita’ di accedere alla postazione classica di lavoro da qualsiasi luogo, ma il collegamento viaggia su di una rete pubblica senza protezione.

La VPN ( Virtuale Private Network) rappresenta la protezione per accedere ad un applicativo remoto ( non cloud ) anche attraverso il Desktop remoto.

Ora affrontiamo un altro aspetto fondamentale, forse sociologico ma pratico che si manifesta non appena iniziamo il lavoro AGILE.

Una cosa e’ avere l’applicativo uguale a casa od in viaggio, ma sul luogo di lavoro usiamo solo il PC ? No abbiamo bisogno di collaborare con altri colleghi, di mandare mail e fare riunioni. Per questo l’application killer e’ GSuite , o per altri Microsoft365 ( io sono per Microsoft) in ogni caso ognuna delle due suite hanno strumenti che utilizziamo quotidianamente ( Mail, videochiamate, condivisione e revisione dei documenti) .

Altra buona abitudine da prendere sarebbe, il lavoro da casa si fa come si farebbe in ufficio, ci si veste bene e ci si fa la barba ( questo non dovrebbe valere per le donne ) e soprattutto massimo rispetto dei dati anche in LAVORO AGILE, niente chiavette USB ( non le usate nemmeno in ufficio vero ?) e distruzione dei documenti cartacei quando non servono piu’ .

Alcuni aspetti normativi .

Il CAD all’articolo 12 comma 3 bis incoraggia il c.d. BYOD -Bring Your Own Device- l’utilizzazione dei device personale dei dipendenti, a patto che siano sicuri e conformi ( ANTIVIRUS, SW di Sistema ed applicativi aggiornati, Password STRONG etc etc ).

Il lavoro agile invece e’ disciplinato da una norma specifica, il D.lgs 81/2017 che impone una serie di documentazione ( normativa e tecnica ) che oggi non tratteremo anche perche’ RICORDO CHE SIAMO in EMERGENZA, tanto che lo stesso DPCM 11.03.2020 al comma 6 dell’articolo 1 parla di deroga agli accordi per l’attuazione del LAVORO AGILE.

6) Fermo restando quanto disposto dall’art. 1, comma 1, lettera e) , del decreto del Presidente del Consiglio
dei Ministri dell’8 marzo 2020 e fatte salve le attività strettamente funzionali alla gestione dell’emergenza, le
pubbliche amministrazioni, assicurano lo svolgimento in via ordinaria delle prestazioni lavorative in forma agile
del proprio personale dipendente, anche in deroga agli accordi individuali e agli obblighi informativi di cui agli
articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81 e individuano le attività indifferibili da rendere in presenza

Importantissimo da ricordare e’ che il pubblico dipendente, a prescindere dal luogo dove svolge il lavoro, e’ investito da uno status che vede come norme di riferimento il DPR 3/57. il D.Lgs 165/01 ed anche l’articolo 28 della L. 241/90, quindi tra gli altri obblighi si ricorda quello del DOVERE al SEGRETO d’UFFICIO .

Per chiudere vi ricordo nuovamente che siamo in emergenza , superata questa fase qualora venisse voglia di utilizzare lo SMART WORKING occorrono delle procedure giuridiche ( in particolare gli artt 19,20,21 del D.lgs 81/2017 che devono conciliare con l’art 4 del della L. 300/70 ) ed anche effettuare una DPIA per la DUE DILIGENCE sul GDPR.

… e ricordatevi una cosa il 95 % del lavoro di una PA e’ SMARTWORKABILE …..non cercatela questa parola, e’ un neologismo.

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VINCENZO DE PRISCO

Professore a Contratto Università PARTHENOPE di NAPOLI in AGENDA DIGITALE PA

Docente MASTER UNIVERSITA’ della BASILICATA in Contratti PUBBLICI.

Docente MASTER Università PARTHENOPE di NAPOLI in

PROJECT MANAGER DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. 

Membro dell’AI PACT dell’UNIONE EUROPEA

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